top of page

La carta di Amalfi: bellezza fatta a mano, memoria che resta

  • Ylenia Cecchetti
  • 1 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

In un mondo che corre veloce, ci sono cose che resistono al tempo, alla fretta e all’oblio. La carta di Amalfi è una di queste. Un foglio irregolare, profumato di cotone e storia, capace di trasformare ogni parola scritta in qualcosa di unico. È tra le tipologie di carta che scelgo anche per i libri di #dilloconunlibro perché ogni storia merita il suo contenitore prezioso.


Come i libri che creo a mano, anche la carta di Amalfi racconta un mondo fatto di gesti lenti, materia viva e memoria.


Un tesoro custodito tra le montagne


La carta di Amalfi nasce tra il XIII e il XIV secolo nella Valle dei Mulini, poco distante dal borgo costiero. Lì, nel cuore della Campania, l’acqua dei torrenti azionava le macine delle cartiere. I mastri cartai lavoravano stracci di lino, canapa e soprattutto cotone – non si tagliavano alberi: si dava nuova vita a fibre nobili.


Questa carta, liscia ma mai fredda, era destinata a documenti ufficiali, bolle papali, contratti notarili. Era la carta della fiducia e del prestigio.


Un foglio alla volta, con le mani


Ancora oggi la vera carta di Amalfi si produce come allora: a mano, foglio dopo foglio. Si immergono i telai in una poltiglia di cotone e acqua, si scuote leggermente il setaccio, si lascia asciugare il foglio tra feltri di lana. Ogni bordo resta sfrangiato, morbido, inconfondibile.

Alcuni fogli conservano anche la filigrana: un segno sottile, quasi invisibile, come un’impronta d’autore. Nessun foglio è identico a un altro, ed è proprio questo a renderli speciali.




Carta che diventa emozione


La carta di Amalfi non è solo bella: è emozionale. È quella che si sceglie per i momenti che contano – una promessa, un invito, un messaggio da custodire. Nei miei progetti, capita di usarla per le pagine più intime, per chi vuole affidare alle parole un ricordo che duri nel tempo. Perché l’artigianalità non è solo estetica: è scelta, intenzione, valore.


Lo sapevi?


Alcune lettere di Mozart sono scritte su carta amalfitana.

  • La carta veniva spesso marchiata con stemmi di famiglie nobili o emblemi religiosi.

  • Alcuni artigiani ancora oggi producono buste e carte intestate completamente a mano, su richiesta.


Perché raccontarla qui?


Perché ogni libro che creo nasce con la stessa filosofia: materiali scelti con cura, lavorati a mano, pensati per durare. La carta non è un semplice supporto: è parte del messaggio. Come la carta di Amalfi, anche i libri di #dilloconunlibro non si buttano via, si tengono stretti. Perché racchiudono emozioni, ricordi, identità.


Quando scegli un materiale fatto a mano, scegli anche un’idea di mondo.

Scegli la lentezza, la cura, la storia. E magari, anche un po’ di poesia.


Hai una storia da scrivere? Ti aiuto a farlo su carta che vale la pena toccare. Magari, anche su una pagina d’Amalfi.



 
 
 

Comments


bottom of page